Aurelio De Laurentiis ha condiviso in un’intervist al settimanale del Corriere Sette, dettagli sulla sua carriera nel cinema e nel calcio, evidenziando le sfide affrontate e le decisioni prese lungo il percorso.
De Laurentiis ha raccontato come, dopo un tentativo fallito nel 1999 di acquistare il Napoli, l’opportunità si sia ripresentata nel 2004, in seguito al fallimento del club. “Avevamo appena finito di girare a Los Angeles ‘Sky Captain and the World of Tomorrow’, una mega produzione con Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Jude Law. Era agosto, do loro appuntamento per settembre per organizzare il tour mondiale di promozione del film. Prima c’erano le mie settimane sacre a Capri. Deve sapere che al Quisisana c’è un bellissimo teatro che diventava il mio ufficio, dove esaminavo in santa pace tutte le sceneggiature dei film da realizzare. Sul tavolo da lavoro erano sparsi i quotidiani, all’improvviso mi cade l’occhio sul Corriere dello Sport dove c’è una grande foto di Gaucci con il titolo ‘Compro il Napoli per 5 milioni’. Ma come Gaucci compra il Napoli, no, lo compro io”.
Nel corso degli anni, De Laurentiis ha adottato una politica di cessioni strategiche per mantenere la stabilità finanziaria del club. “Da quando ha raccolto il Napoli dal fallimento, ormai ventuno anni fa, De Laurentiis l’ha guidato e gestito ispirandosi a una regola: ai calciatori ti puoi anche affezionare, ma mai al punto da tenerli legati a te a ogni costo e, soprattutto, di fronte a qualsiasi offerta economica. Perché i campioni sono importanti, però nessuno di loro è indispensabile”.
Recentemente, De Laurentiis ha discusso della cessione di Khvicha Kvaratskhelia, spiegando le motivazioni dietro questa decisione. “Nessuna frizione. Dovevo farlo. Nessuno poteva sostituire Kvara alla pari, ma ci abbiamo provato: del resto se quello di gennaio viene chiamato mercato di riparazione, uno del livello di Kvara a metà stagione non te lo vendono. Il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17 del regolamento Fifa. È un articolo che permette a un giocatore di uscire dal suo contratto dopo tre anni pagando un indennizzo misurato sul suo compenso e sui soldi spesi per il cartellino. Essendo due cifre basse, l’indennizzo sarebbe stato irrisorio rispetto al valore del giocatore. In pratica, quest’estate l’avremmo perso quasi gratis”.
Infine, De Laurentiis ha parlato dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Napoli, sottolineando la sintonia tra i due. “Molti anni fa incontrai Antonio alle Maldive. Passammo alcune giornate a nuotare e a discutere di calcio. Mi spiegò il suo modo di lavorare e io rimasi affascinato dal rigore che lo animava. Uno stakanovista sul lavoro, come me. Entrambi siamo innamorati di ciò che facciamo”.
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