Napoli, la chiesa della Sapienza: restaurato il gioiello del ‘600

Dopo decenni di chiusura, la chiesa di Santa Maria della Sapienza a Napoli è stata restaurata e riaperta al pubblico, restituendo alla città un importante esempio di architettura barocca del XVII secolo.

Dopo decenni di chiusura, la chiesa di Santa Maria della Sapienza a Napoli è stata restaurata e riaperta al pubblico, restituendo alla città un importante esempio di architettura barocca del XVII secolo.

Storia e architettura della chiesa

La chiesa di Santa Maria della Sapienza, situata nel centro storico di Napoli lungo via Costantinopoli, fu costruita nel 1625 su progetto di Francesco Grimaldi e completata nel 1630 da Giacomo Di Conforto. L’edificio presenta una navata unica con cappelle laterali, decorata con marmi policromi realizzati da Dionisio Lazzari. Il pavimento, in marmo bianco e ardesia, è simile a quello della chiesa di San Gregorio Armeno. Gli affreschi della volta e dell’abside sono opera di Cesare Fracanzano, mentre quelli della cupola, in parte perduti, furono realizzati da Belisario Corenzio. La chiesa ingloba anche la Cappella della Scala Santa, unico esempio napoletano di questo tipo di costruzione utilizzata in passato come luogo di penitenza.

Il restauro e la riapertura

Dopo decenni di chiusura a causa di danni strutturali e spoliazioni, la chiesa è stata oggetto di un importante intervento di restauro. I lavori, finanziati con oltre 2,8 milioni di euro, hanno riguardato il miglioramento della vulnerabilità sismica e il restauro delle superfici decorate. La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il comune di Napoli ha progettato l’intervento, con la direzione dei lavori affidata a Sara Orabona. Il cantiere, avviato nella primavera del 2024, ha previsto il restauro degli affreschi della volta e delle superfici decorate, nonché la restituzione alla chiesa delle opere mobili attualmente conservate in altri siti. 

Importanza culturale e artistica

La riapertura della chiesa di Santa Maria della Sapienza rappresenta un significativo recupero del patrimonio artistico e culturale di Napoli. L’edificio, chiuso da decenni a causa di danni strutturali e spoliazioni, è una delle più ricche e significative chiese del centro storico della città. Il restauro ha permesso di restituire alla collettività un luogo di culto e un esempio di architettura barocca del XVII secolo, arricchito da opere di artisti come Dionisio Lazzari, Cesare Fracanzano e Belisario Corenzio. 

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