Jannik Sinner ha scritto la storia conquistando il titolo di Wimbledon, primo italiano a riuscirci. Un traguardo straordinario che non è frutto del caso, ma il risultato di un percorso costruito con metodo, disciplina e visione. Alla base del suo successo, un team compatto e competente, il sostegno costante della famiglia e la presenza discreta ma fondamentale degli amici più fidati.
Il percorso di Sinner è stato caratterizzato da scelte coraggiose e mirate. Dopo aver lasciato l’Accademia di Riccardo Piatti, ha formato un nuovo team tecnico. Nel 2022 ha iniziato la collaborazione con Simone Vagnozzi, a cui si è aggiunto Darren Cahill durante Wimbledon dello stesso anno. Questo duo ha combinato la visione tattica e tecnica dell’allenatore italiano con l’esperienza dell’australiano, noto per aver allenato campioni come Hewitt, Agassi e Halep. A supporto del lavoro tecnico, ci sono il preparatore atletico Umberto Ferrara e il fisioterapista Giacomo Naldi, che hanno contribuito significativamente al miglioramento fisico di Sinner. Inoltre, l’osteopata Andrea Cipolla, già collaboratore di Vagnozzi, completa lo staff medico. Un ruolo cruciale è svolto anche da Alex Vittur, amico d’infanzia e mentore, che gestisce l’immagine di Sinner e funge da punto di riferimento costante.
La famiglia ha sempre rappresentato un pilastro fondamentale nella vita di Jannik. I genitori, Hanspeter e Siglinde, hanno trasmesso valori di umiltà e dedizione. Hanspeter, ex cuoco, e Siglinde, cameriera, hanno sempre sostenuto le scelte del figlio, permettendogli di seguire la sua passione per il tennis sin da giovane. Il fratello Mark, vigile del fuoco, ha un legame profondo con Jannik; i due condividono una connessione che va oltre il tennis. Durante momenti cruciali, come le fasi finali di Wimbledon, la presenza della famiglia è stata determinante per il supporto emotivo.
Oltre alla famiglia e al team professionale, Sinner ha mantenuto un cerchio ristretto di amici d’infanzia che lo hanno accompagnato nel suo percorso. Questi amici rappresentano per lui un rifugio sicuro, permettendogli di staccare dalla pressione del circuito e di mantenere un equilibrio mentale. Durante periodi difficili, come la squalifica per positività al Clostebol nel 2024, gli amici sono stati fondamentali per aiutarlo a superare le avversità e a ritrovare la motivazione.
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