Il match tra River Plate e Monterrey, valido per il gruppo E del nuovo Mondiale per Club, si è chiuso con un pareggio a reti inviolate che ha raccontato molto più di quanto dica lo 0-0 finale. Sul prato del Rose Bowl di Pasadena, le due squadre si sono affrontate con grande intensità, ma senza riuscire a prevalere. Il River ha fatto la partita, Monterrey si è chiuso con ordine. Alla fine, il punto premia più i messicani che gli argentini, apparsi poco concreti sotto porta.
Protagonista assoluto dell’incontro è stato il portiere argentino del Monterrey, Esteban Andrada. L’ex Boca Juniors ha blindato la porta messicana con una prestazione maiuscola. Le sue parate – in particolare su Franco Mastantuono e Miguel Borja nel secondo tempo – hanno negato al River una vittoria che, per occasioni create, sarebbe stata probabilmente meritata. I 18 tiri complessivi dei Millonarios, di cui sei nello specchio, non sono bastati a piegare l’estremo difensore di Rayados.
La partita è stata combattuta sul filo della tensione, con un altissimo numero di falli (ben 39) e continui spezzettamenti che hanno reso il gioco frammentato e a tratti nervoso. Il tempo effettivo di gioco non ha superato i 43 minuti, rendendo difficile per entrambe le formazioni trovare fluidità nella manovra. Ne è uscita una gara più fisica che tecnica, più strategica che spettacolare.
Nel finale è arrivata l’espulsione di Kevin Castaño per somma di ammonizioni, un episodio che complica il cammino del River in vista della sfida decisiva contro l’Inter. Oltre a Castaño, salteranno l’ultima gara anche Enzo Pérez e Giuliano Galoppo, entrambi diffidati e ammoniti contro il Monterrey. Tre assenze pesanti, proprio alla vigilia del big match per il primo posto nel girone.
Al MetLife Stadium di East Rutherford, il Fluminense ha superato l’Ulsan Hyundai con un emozionante 4-2 che ha messo in mostra tutto il carattere e la qualità della squadra brasiliana. Il primo tempo è stato sorprendente: il Flu è passato in vantaggio grazie a una splendida punizione di Jhon Arias, ma i coreani hanno reagito con due gol firmati da Lee Jin-hyun e Um Won-sang, ribaltando il risultato in pochi minuti e gelando il pubblico carioca.
Nella ripresa, l’allenatore Renato Gaúcho ha pescato le carte vincenti dalla panchina. L’ingresso di Keno e Nonato ha cambiato il volto della partita. È stato proprio Nonato a trovare il gol del pareggio con una conclusione precisa, dopo una bella combinazione in area. L’inerzia è passata definitivamente dalla parte del Fluminense, che ha trovato il sorpasso grazie a un colpo di testa di Freytes sugli sviluppi di un corner.
Il quarto gol, firmato da Keno nel recupero, ha messo il punto esclamativo su una prestazione grintosa e orgogliosa. Fluminense ha dimostrato di saper soffrire e reagire, in un contesto in cui il rischio eliminazione era dietro l’angolo. Ora i brasiliani guardano con fiducia al turno successivo, forti di una classifica favorevole e di un gruppo unito che sembra aver ritrovato smalto proprio al momento giusto.
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