Pierre Kalulu, difensore francese della Juventus, ha recentemente espresso la sua determinazione nel conquistare il Mondiale per Club con la squadra bianconera. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, ha dichiarato: “Rinuncerei a un anno di ferie pur di vincere il Mondiale per Club con la Juventus”. Questa affermazione sottolinea l’impegno e la dedizione del giocatore verso il raggiungimento di traguardi prestigiosi con il club torinese.
Il giocatore si mostra sereno e consapevole quando parla del suo recente riscatto da parte della Juventus. “Onestamente non ho mai temuto che la società non esercitasse l’opzione per tenermi. Ho sempre creduto nel lavoro che stavo facendo e sono felice che tutto sia andato per il verso giusto”, ha dichiarato con gratitudine.
Pur essendo stato inizialmente un giocatore in prestito, il legame con l’ambiente juventino è nato da subito: “Mi sono sempre sentito dentro questa squadra, fin dall’estate scorsa. Il fatto che il mio status contrattuale sia cambiato non modifica il modo in cui vivo questa maglia o il mio posto nello spogliatoio.”
Un altro passaggio interessante riguarda le parole del tecnico Tudor e l’ottimismo mostrato già mesi fa in merito alla qualificazione in Champions League. “A marzo aveva previsto tutto, e ha avuto ragione. Ora insiste soprattutto su una cosa: vuole che partiamo con il piede giusto, già dal debutto contro l’Al Ain.”
Lo sguardo si sposta quindi sull’impegno imminente: il Mondiale per Club, che il giocatore considera una sfida prestigiosa. “È una competizione fondamentale per noi, ne siamo orgogliosi. Anche se è riservata ai club, è pur sempre un Mondiale. Lo viviamo come una naturale estensione della stagione appena conclusa. Sappiamo bene cosa vogliamo fare e come vogliamo giocare. Il gruppo è motivato, stiamo bene anche fisicamente. L’obiettivo è vincere il più possibile.” C’è grande concentrazione, ma anche rispetto per le avversarie: “Abbiamo osservato le altre squadre in gara, e sappiamo che non si può sottovalutare nessuno, a cominciare dall’Al Ain.”
Quanto vale per lui un trofeo come questo? La risposta è immediata: “Rinuncerei alle vacanze, anche a un anno di ferie, pur di vincere. I trofei contano più di tutto: ti permettono di entrare nella storia, di diventare leggenda.”
Infine, una riflessione sulla prima convocazione con la Nazionale francese, vissuta come una conquista personale e professionale: “Indossare la maglia della Francia è stato un passo importantissimo, sia per il calciatore che per l’uomo. È il massimo per la carriera di chiunque, ma anche per quel bambino che ero e che sognava questo momento. Deschamps mi ha parlato anche della Juventus, si capisce che a Torino è stato molto bene.”
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