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In occasione della festa di San Gennaro, 30 opere del Tesoro saranno restaurate per una mostra a Madrid, mentre oggi si attende il prodigio della liquefazione del sangue nel Duomo di Napoli.
Dopo settant’anni di abbandono, la chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all’Anticaglia riapre le sue porte, trasformandosi in un museo dedicato all’arte tipografica. Questo progetto è stato reso possibile grazie all’impegno del tipografo napoletano Carmine Cervone e al sostegno della comunità locale.
La chiesa di Santa Maria della Vittoria e Santissima Trinità all’Anticaglia, risalente al XV secolo, era in stato di abbandono da decenni. Carmine Cervone, tipografo con una lunga tradizione familiare, ha ottenuto la concessione dell’edificio dalla Curia di Napoli nel 2021, con l’obiettivo di restaurarlo e trasformarlo in un museo dedicato alla tipografia. Il progetto ha coinvolto numerosi volontari, studenti e professionisti, tra cui l’architetto Pasquale Raffa, che ha realizzato gratuitamente il progetto di recupero. Il restauro ha permesso di riportare alla luce elementi architettonici originali e di mettere in sicurezza la struttura, rendendola idonea ad accogliere il pubblico.
Per finanziare i lavori di restauro, è stata avviata una campagna di crowdfunding che ha raccolto circa ventimila euro grazie a oltre trecento donazioni. Il Pio Monte della Misericordia ha contribuito con un finanziamento di 20.000 euro, mentre il Dipartimento di Architettura della Federico II ha supportato la progettazione della messa in sicurezza. Cervone ha dichiarato: “Io sono anche, e mi fa piacere sempre dirlo, attenzionato dal Pio Monte della Misericordia, dal Dipartimento di Architettura della Federico II che mi ha aiutato nella progettazione della messa in sicurezza che abbiamo portato in Soprintendenza e da tantissimi amici che in crowdfunding mi stanno sostenendo”.
Il museo ospita una collezione di macchine da stampa storiche, tra cui tre esemplari ottocenteschi funzionanti, che saranno utilizzati per dimostrazioni pratiche delle tecniche di stampa tradizionali. La navata centrale accoglie queste macchine, mentre la sacrestia, precedentemente utilizzata come falegnameria, è stata recuperata e destinata a workshop tipografici. Cervone gestisce anche quello che lui si diverte a chiamare il più piccolo museo della tipografia al mondo, situato in via Anticaglia 12, con soli 2 metri quadri di spazio.
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