Ritrovata a Napoli la fonte dell’acqua suffregna: potabile ma destinata a essere sommersa

Dopo 50 anni, la fonte dell'acqua suffregna è stata riscoperta a Napoli. I test confermano la potabilità, ma la sorgente sarà sommersa in attesa di decisioni comunali.

Dopo oltre mezzo secolo, la fonte dell’acqua suffregna, nota anche come acqua ferrata, è stata riscoperta a Napoli. I test condotti dall’Abc, l’azienda che gestisce l’acquedotto cittadino, hanno confermato la potabilità dell’acqua, rendendola idonea sia per il consumo che per scopi turistici. Tuttavia, la sorgente sarà temporaneamente sommersa in attesa delle decisioni del Comune.

La riscoperta della fonte

La sorgente del Chiatamone, situata sotto il Monte Echia, è stata individuata dopo oltre quattro anni di ricerche. Nascosta nei sotterranei dietro i grandi alberghi di Santa Lucia, l’acqua suffregna era un tempo raccolta nelle tradizionali "mummare", anfore di terracotta utilizzate per conservarne la freschezza. L’accesso alla fonte si trova in una struttura comunale al civico 51 di via Chiatamone. Durante le operazioni di recupero, sono state scoperte due vasche: una profonda per il confinamento e l’invaso, e una adiacente per la raccolta, entrambe ostruite da detriti e rottami. Dopo la pulizia e la messa in sicurezza dell’area, Abc ha prelevato campioni d’acqua per analizzarne la qualità. I risultati hanno confermato che l’acqua è potabile e può essere utilizzata sia per il consumo che per scopi turistici.

Lavori di messa in sicurezza

Nei mesi successivi alla scoperta, Abc ha eseguito interventi per garantire la sicurezza dell’area. È stato installato un impianto provvisorio di aerazione forzata per ridurre la concentrazione di gas potenzialmente nocivi, come l’idrogeno solforato e l’anidride carbonica, presenti negli ambienti sotterranei. Le due vasche sono state svuotate e i liquidi smaltiti in condizioni di sicurezza. Dopo aver documentato l’intero sito e liberato le vie di accesso, sono stati effettuati campionamenti per valutare la portata e la qualità dell’acqua. Al termine delle operazioni, l’area è stata riconsegnata al Comune di Napoli.

Il futuro della sorgente

Attualmente, il destino della fonte dell’acqua suffregna è nelle mani dell’amministrazione comunale. In attesa di decisioni definitive, Abc interromperà l’attività di svuotamento delle vasche, permettendo alla sorgente di raggiungere un equilibrio naturale. Ciò comporterà l’allagamento delle vasche fino a circa 0,60-0,70 metri sul livello del mare, mantenendo comunque condizioni di sicurezza. L’associazione Hydrosòphia, coinvolta nella riscoperta della fonte, ha esortato il sindaco Gaetano Manfredi a non abbandonare il sito e a valorizzarlo per la comunità.

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