Luciano Spalletti ha espresso il suo rammarico dopo la vittoria contro la Moldava, ammettendo di non aver allenato al meglio la squadra. Nonostante il risultato positivo, Spalletti ha dichiarato: “Ho allenato male questa squadra ed è giusto che vada a casa. Ma non do le dimissioni”. Ha anche affrontato il caso Acerbi, auspicando una regola che impedisca a chi rinuncia alla nazionale di essere nuovamente convocato. Al termine della partita, Spalletti ha salutato i suoi giocatori al centro del campo, ricevendo qualche timido applauso e nessun fischio, a differenza dell’inizio della gara.
Durante la conferenza stampa post-partita, Spalletti ha espresso la sua delusione per il risultato e la prestazione della squadra. “Siamo logori e si vede alla fine di una stagione così intensa”, ha affermato. Ha ringraziato il pubblico per il calore dimostrato, sottolineando che la squadra è riuscita a coinvolgerlo solo in poche occasioni. Spalletti ha ammesso di non essere riuscito a tirare fuori il meglio dai suoi giocatori e ha augurato il meglio alla Federazione e al futuro allenatore. “Non consegno certo a chi verrà al mio posto una grandissima nazionale”, ha detto, ribadendo la sua amarezza per non aver migliorato la squadra.
Spalletti ha affrontato anche il caso Acerbi, senza nominarlo direttamente, ammettendo di essersi comportato male con lui. “Mi sarò anche comportato male con lui, ma poi c’è stato dialogo, l’ho chiamato, mi sono scusato con lui per le scelte che avevo fatto in prospettive futuro”, ha spiegato. Ha riconosciuto il valore di Acerbi in campionato e ha chiarito la situazione con il giocatore. Spalletti ha ribadito l’importanza di stabilire regole chiare per chi rinuncia alla nazionale, auspicando che non possano più essere convocati in futuro.
Spalletti ha comunicato ai giocatori il suo esonero cinque minuti prima di annunciarlo ai giornalisti, avendo compreso l’andamento della situazione. “Non voglio dare consigli per il futuro. Ce l’ho solo con me stesso perché ho fatto male il mio lavoro”, ha dichiarato. Ha sottolineato che la situazione della nazionale è rimasta invariata rispetto a quando ha assunto l’incarico, con la paura di non qualificarsi per gli Europei. Spalletti ha concluso augurando il meglio alla squadra e al suo successore, senza voler interferire con il loro futuro.
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