L’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, avvenuta l’8 maggio 2025, ha segnato un momento storico per la Chiesa cattolica. Non solo per la sua origine americana, essendo il primo pontefice statunitense, ma anche per il suo profilo personale che unisce rigore accademico, esperienza pastorale e una passione sincera per lo sport, in particolare per il tennis.
Nato a Chicago nel 1955, Robert Prevost ha sempre coltivato una passione per il tennis. In un’intervista rilasciata al sito dell’Ordine Agostiniano, ha dichiarato:”Mi considero un tennista aappassionato. Da quando ho lasciato il Perù ho avuto poche occasioni di praticarlo, quindi ho molta voglia di tornare in campo. Anche se il mio nuovo lavoro non mi ha lasciato molto tempo libero finora.” Questa dichiarazione riflette non solo una passione personale, ma anche un approccio alla vita che valorizza l’equilibrio tra corpo e spirito, tra impegno e svago.
La Chiesa cattolica ha da tempo riconosciuto il valore dello sport come strumento di crescita personale e comunitaria. Già nell’enciclica Rerum Novarum (1891), Papa Leone XIII sottolineava l’importanza di creare associazioni che rispondessero ai nuovi bisogni dell’esistenza umana, tra cui lo sport. Successivamente, Pio XII, in un discorso agli sportivi italiani nel 1945, affermava: “Affaticare sanamente il corpo per riposare la mente e disporla a nuovi lavori, affinare i sensi per acquistare una maggiore intensità di penetrazione delle facoltà intellettuali.” Papa Francesco, noto per la sua passione per il calcio e per essere tifoso del San Lorenzo, ha spesso parlato dello sport come metafora della vita, esortando i giovani a impegnarsi nello sport come mezzo per crescere e costruire relazioni.
Con l’elezione di Leone XIV, la Chiesa si trova guidata da un pontefice che incarna una sintesi tra tradizione e modernità. La sua passione per il tennis non è solo un tratto personale, ma rappresenta anche un simbolo di apertura verso il mondo contemporaneo e i suoi linguaggi. In un’epoca in cui lo sport è diventato un fenomeno globale, capace di unire persone di culture e religioni diverse, la figura di un Papa sportivo può rappresentare un messaggio potente di unità e fratellanza.
Sebbene sia presto per delineare le linee guida del pontificato di Leone XIV, è plausibile ipotizzare che il nuovo Papa possa promuovere iniziative che valorizzino lo sport come strumento di evangelizzazione e dialogo interculturale. Eventi come il Giubileo dello Sport, già celebrato nel 1984 e nel 2000, potrebbero trovare nuova linfa sotto la sua guida. Inoltre, la sua esperienza missionaria in America Latina e il suo impegno nell’educazione potrebbero portare a una maggiore attenzione verso lo sport come mezzo di inclusione sociale, soprattutto per i giovani delle periferie e delle aree svantaggiate.
Papa Leone XIV si presenta al mondo non solo come guida spirituale, ma anche come figura capace di parlare il linguaggio universale dello sport. La sua passione per il tennis e la sua visione dell’attività sportiva come strumento di crescita e unità offrono una prospettiva nuova e stimolante per la Chiesa del XXI secolo.
In un mondo segnato da divisioni e conflitti, la figura di un Papa sportivo può rappresentare un segno di speranza e un invito a costruire ponti attraverso la cultura dello sport.
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