Le seconde squadre sono uno dei dieci punti che costituiscono la spina dorsale della proposta di riforma avanzata dalla Serie A. Il presidente Lorenzo Casini spiega così i principali obiettivi da questo punto di vista: “Le proposte sono di tipo economico, si chiede di ridurre sensibilmente il costo di accesso. Di avere certezza sull’iscrizione, al momento subordinata al meccanismo di ripescaggi e al numero di squadre che si iscrivono. Poi si chiede flessibilità tra prima e seconda squadra: con la Juventus abbiamo allargato il numero di presenze, ma si chiede flessibilità sui giocatori bandiera. C’è un tema infrastrutture e poi quello della retrocessione: oggi se retrocede una squadra, sparisce”.
Da questo punto di vista è necessario ritoccare i pesi elettorali di Lega Pro e Lega D?
“È stata avanzata una proposta di equilibrare i pesi, in questo momento c’è squilibrio. Ma noi facciamo una proposta qualitativa, non quantitativa: proponiamo l’intesa forte, oggi si può decidere sulla Serie A senza la Serie A. Del resto è in meccanismo che esiste nella Costituzione Italiana per le regioni a statuto speciale: se non è a statuto speciale la Serie A, chi altro”.
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