Scavi di Pompei, lo Stato acquisisce due aree con costruzioni abusive

Due aree antistanti l’ingresso di “Villa dei Misteri” a Pompei e “Villa San Marco” a Castellammare di Stabia sono state acquisite al patrimonio dello Stato. Entrambi gli interventi concludono complesse e annose vicende, che oltre a eliminare abusi sul territorio, consentiranno di avviare, anche grazie alla proficua collaborazione con la Procura di Torre Annunziata, una adeguata valorizzazione dei siti e tutela delle aree circostanti. L’area sovrastante l’antico ingresso di Villa dei Misteri, a Pompei, ospita un vecchio casolare, ampliato abusivamente nel corso degli anni. Gli abusi saranno rimossi e il Parco Archeologico di Pompei riqualificherà l’area, che è patrimonio Unesco, ampliando lo scavo archeologico, ed esplorando e mettendo in luce le sue relazioni con la città di Pompei e il territorio circostante. Allo stesso modo, il 4 gennaio 2021 a Stabia è stata effettuata la presa di possesso del fabbricato rurale e del terreno di pertinenza situati in località poggio di Varano a Castellammare di Stabia. Si tratta di un vecchio casolare, che ricade in prossimità del sito archeologico di Villa San Marco, al di sopra delle strutture archeologiche di pertinenza del ninfeo della villa romana nel sito dell’antica Stabiae, in un’area dichiarata di particolare interesse archeologico fin dal 1951. Il casolare è stato a lungo occupato abusivamente, impedendo la presa di possesso dei beni da parte del Parco Archeologico di Pompei. Anche per quest’area, la Soprintendenza prevede la valorizzazione del sito archeologico di Stabia, prevedendo un intervento capace di conciliare la conservazione e il riuso del fabbricato, e, al contempo, l’estensione degli scavi di Villa San Marco.

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