L’uomo in più

Dopo mesi di assenza a causa dell’operazione subita alla spalla, Dries Mertens è finalmente ritornato in campo domenica scorsa, nei minuti finali della vittoriosa trasferta di Firenze. 10 minuti di gioco in cui il folletto belga si è sacrificato soprattutto in fase difensiva, rincorrendo gli avversari e aiutando i compagni. Come solo un vero leader sa fare. Dries è uomo spogliatoio oltre che un attaccante di talento. Spalletti lo sa e pubblicamente ha ribadito più volte quanto faccia affidamento su di lui come leader carismatico oltre che tecnico. In un Napoli capolista con 7 vittorie su 7, caratterizzato da meccanismi tattici che rasentano la perfezione, siamo un po’ tutti curiosi di vedere come si inserirà, all’occorrenza, la figura dell’attuale capocannoniere “all time” della storia del Napoli. La condizione fisica di Mertens sembra esser tornata quella dei tempi migliori; il talento, invece, non ha mai abbandonato i piedi e la testa di Dries. Sarà sicuramente curioso (e voglioso) soprattutto Spalletti di poter contare sull’estro di un calciatore dalle doti offensive universali: prima punta, seconda punta, trequartista: Mertens è il jolly offensivo che può regalare ulteriore imprevedibilità alla manovra degli azzurri. Quell’asso nella manica che, si sa, serve come il pane in una squadra che deve affrontare tanti impegni. Quella carta vincente che può aiutare la capolista a restare tale fino al termine della stagione. Un regalo che Dries farebbe volentieri a se stesso ma soprattutto ai tifosi, alla città: un città di cui si sente parte integrante ed integrata dopo 8 anni in cui l’ha vissuta a 360 gradi. Ciro, il belga-napoletano con la 14, è tornato. Sarà lui “l’uomo in più” di Spalletti.

a cura di: Marcello Calvano

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